Come un cinese a Pompei

Il primo singolo dell'album "Certezze (Forse)", in uscita il 13 settembre su tutte le piattaforme!

Romastino e MaiFidarsi

Una barberia, luogo di anime, cazzeggio e vita, prima ancora che luogo deputato al taglio di ciò che vi è di troppo su guance e nuche. L'incontro tra Romastino e MaiFidarsi avviene fisicamente in Androna del Torchio 3, a Trieste, davanti a uno specchio da barbiere: da lì, una condivisione di spazi, momenti, dialoghi, canzoni ed esperienze fa da substrato a un fiume creativo che da aprile del 2022 comincia a portare a galla canzoni, esperimenti e testi. Il passo verso un'idea di disco, dal titolo "Certezze, forse", è breve. Nel giugno del 2022 esce "Usain Bolt", dedicata a Lorenzo, figlio di Tommaso, mentre ad aprile 2024 nascono, sempre con una chitarra nella viuzza e qualche lamentela dei vicini, "Un cinese a Pompei" e "Poncho blu", che narrano 'highlights' salienti dei due autori. I riferimenti musicali sono vari e si nutrono dell'indie-pop italiano, ma non manca un certo gusto di sperimentazione sonora che guarda oltre-Manica, se non proprio oltre-Oceano. Il motto? Mai prendersi sul serio. Sperando, un po', che lo facciano gli altri ascoltando le loro canzoni.

Romastino

cantautore romano-triestino, offre musica di bi-cittadinanza in un'epoca di nomadi ed apolidi. Da anni incentra i suoi testi e le sue ballaste su temi sociali e relazionali, impastando il tutto con ironia e una vena malinconica. Si esibisce da anni nella sua città natale, Trieste, e ha all'attivo una decina di pezzi rilasciati su Spotify e i principali canali musicali.
Da qualche anno è ospite fisso all'interno della programmazione di TriestEstate e lo scorso anno ha collaborato in uno spettacolo con Paolo Rossi.

MaiFidarsi

ascoltatore seriale, onnivoro musicale , si approccia alla scrittura di testi quasi per esigenza.Alle volte il dolore , quando ormai digerito, regala opportunità inattese.

Scrive per passione , canta per necessità.

Come un cinese a Pompei

Cosa c'è di più inadatto di un cinese sulle rovine di Pompei? E' su questa 'boutade', da leggersi assolutamente in chiave ironica, che il pezzo conclude il ritornello, ballabile e godereccio, a cassa dritta e con una certa impronta 'disco'.Il cinese è metafora di una certa inadeguatezza da rapporto sentimentale, resa chiara attraverso strofe limpide, in cui una donna che sembrava oramai una solida compagna di vita si manifesta volubile, scostante, quasi un 'negativo' di una bella diapositiva di partenza. Non resta, dunque, che condire il tutto con una certa ironia, per un pezzo dall'arrangiamento molto originale e che in certi tratti, per orecchiabilità e richiami orientali, può ricordare la sigla di un cartone animato giapponese anni '80.

Poncho blu

La canzone nasce dalla penna di Tommaso Fornasari e intreccia passato e presente di un uomo che, pur dovendo masticare alcune sofferenze, si ritrova in un nuovo amore, fresco, vestito con un poncho blu e bagnato da una pioggia di montagna estiva.La vita calpesta, la vita ridà, con semplice leggerezza, quella leggerezza da festival estivo, per l'appunto. Il pezzo si presenta come una ballata che per gusto e metrica ricorda un po' alcuni pezzi italiani degli anni '60, ma il ritornello, che si apre in una tonalità allegra in Do maggiore, strizza l'occhio anche a una certa modernità di tipo 'indie-pop'.
Le strofe sono intime, scure, introverse, il ritornello invece esplode di una rinnovata voglia di condivisione sentimentale.

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